LA PRIMAVERA DELLE MOSTRE

Le mostre, come la moda, hanno le loro “stagioni” e quella di primavera è una delle due fondamentali, la prossima “stagione di primavera” si presenta davvero eccellente per la qualità ma anche per l’originalità delle proposte. Vediamone alcune, in ordine di data di apertura.

Milano

A fare da apripista sarà, Novecento Privato. Da de Chirico a Vedova, dal 17 gennaio al 29 febbraio, a Milano, alla Galleria Bottegantica.
Per questa mostra, alcuni dei veri Giganti del ‘900 italiano tornano nelle sale di quella che un tempo fu la Galleria del Naviglio che, nel secondo dopoguerra, li aveva accolti quali giovani protagonisti dell’arte del loro tempo.

Monza

Alla Villa Reale di Monza, Giappone. Terra di geisha e samurai propone un viaggio iniziatico in un paese la cui cultura e le cui arti affascinano da sempre, per varietà e raffinatezza. Dal 30 gennaio al 2 giugno, ad accogliere, idealmente, il visitatore saranno geisha e samurai, simboli di quel fantastico mondo.

Ferrara

Nel Centenario della scomparsa, Ferrara celebra il suo Previati con la mostra Gaetano Previati e il rinnovamento artistico tra Ferrara e Milano. Al Castello Estense, dall’8 febbraio al 7 giugno, riunite ben 70 opere dell’artista: olii, pastelli e disegni delle collezioni civiche ferraresi, circa 40, insieme ad opere concesse in prestito da collezioni pubbliche e private, oltre a importanti documenti inediti.

Modena

Dall’8 al 16 febbraio a ModenaFiere ritorna anche Modenantiquaria con una XXXIV Edizione da record. Selezionatissime le Gallerie partecipanti che esporranno opere di immenso valore, opere d’arte di nomi grandi e inimitabili: da Tintoretto a Cagnacci e Guercino, da  Giovanni Boldini  ad Andy Wharol e  Fontana.

Forlì

La mostra che i Musei di San Domenico, a Forlì, propongono per il 2020 è di quelle che solo i grandissimi musei internazionali sanno programmare. Ulisse. L’arte e il mito, dal 15 febbraio al 21 giugno, unisce grande archeologia, grande arte, letteratura, storia e mito universale. A comporre un racconto che attraversa i millenni, continuando a mantenere la sua attualità.

Padova

 

A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio riunisce un nucleo di preziose sculture in terracotta rinascimentali del territorio della Diocesi di Padova. Sono l’orgogliosa testimonianza delle migliaia che un tempo popolavano chiese, sacelli, capitelli, conventi e abbazie di queste terre. Opere meravigliose, presentate a conclusione di una intensa campagna di restauri, create dalla bottega di Donatello e dalle altre presenti a Padova al tempo.

Rovigo

Questa di Rovigo è molto di più che una sola mostra il progetto “La Quercia di Dante”, Rovigo e Delta Veneto del Po, dal 28 febbraio al 28 giugno. In Palazzo Roncale, Rovigo anticipa le celebrazioni del Centenario Dantesco con la mostra Visioni dell’inferno. Dorè – Rauschenberg – Brand. Tre grandi artisti, dall’800 ad oggi, a raccontare l’Inferno secondo loro. In mostra anche una “reliquia” della Quercia di Dante, in memoria del Patriarca Verde del Delta del Po.

Rovigo, accanto alla grande mostra dantesca, punta anche su una esposizione originale e veramente fondamentale dedicata a  Marc Chagall. Con il sottotitolo anche la mia Russia mi amerà, in Palazzo Roverella, dal 4 aprile al 4 luglio si potranno ammirare oltre 100 opere dell’artista: circa 70 i dipinti su tela e su carta oltre alle due straordinarie serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, per documentare l’impatto della cultura popolare russa in Chagall.

Cremona

A Cremona, in Pinacoteca Ala Ponzone, dal primo marzo si potrà ammirare Orazio Gentileschi. La fuga in Egitto e altre storie. Qui, due tele di Orazio Gentileschi praticamente eguali, dedicate al racconto del “Riposo durante la fuga in Egitto”. Due versioni che Cremona, per la prima volta, riesce a porre a confronto. E, intorno ad esse, una altissima selezione di altri dipinti e sculture di diversi grandi Maestri, impegnati a “raccontare” la popolare “Fuga” da Erode.

Bassano del Grappa

Giambattista Piranesi. Visioni di un architetto senza tempo è la mostra proposta da Palazzo Sturm, a Bassano del Grappa, dal 4 aprile al 27 luglio. Giambattista Piranesi è più che un gradissimo incisore è un mito. Marguerite Yourcenar gli dedicò una biografia dove definì le Carceri, l’opera forse più famosa di Piranesi, come «una delle opere più segrete che ci abbia lasciato in eredità un uomo del XVIII secolo». Un’eredità che contagiò Escher e i Surrealisti non meno che Peter Greenaway. Visioni e virtuosismo che contageranno sicuramente anche il pubblico.

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