Bordeaux viaggio alla scoperta della città del vino

Bordeaux è conosciuta da tutti come la città del vino. Il suo nome evoca i rossi intensi e corposi tipici della regione. La stessa aiuola di viti che accoglie i turisti all’aeroporto è lì per ricordarlo, e poi basta uscire dal circondario urbano per essere circondati da vigneti e caratteristici chateaux.
Il legame di Bordeaux e il vino ha inizio in epoca romana, ma ha avuto il suo momento di gloria nel Medioevo, quando l’Aquitania fu soggetta al dominio inglese per tre secoli, sviluppando un proficuo commercio vinicolo grazie alla vicinanza con l’Atlantico.
Per quanto mi riguarda quando ho visitato Bordeaux, la capitale francese del vino, inaspettatamente ho travato una città autentica, dinamica, storica e anche molto alternativa e green.


A poco più di un’ora di volo da Milano, Bordeaux emerge dalla Garonna, ed è un enorme laboratorio dove si possono trovare locali all’aperto, bar alla moda, design store, una fitta rete ciclabile, eleganti palazzi.
L’ho trovata e apprezzata come città vivace di buon umore anche senza bicchiere in mano!
C’è tanto da vedere, ma il mio consiglio è di puntare su qualche classico e poi spaziare.
E’ una meta visitabile tutto l’anno, perfetta per trascorrere un long week end.
E’ bella da girare anche a piedi, come ho fatto io, per ammirare architetture e palazzi incredibili.
Di tanto in tanto spuntano piazze illuminate da vecchi lampioni e dal sapore bohémien.


Il punto di ritrovo è Place de la Borse, con edififici neoclassici che si riflettono su uno specchio d’acqua, opera dell’architetto paesaggista Michel Corajoud e che devo dire è decisamente di grande impatto.
Lungo la Garonna, al posto degli hangar navali, c’è una banchina di circa 4 chilometri dove camminare, correre oppure pedalare in libertà.
Ci sono anche gallerie d’arte e atelier.
Spicca la cattedrale in stile gotico Saint-André, posta lungo il cammino di Santiago.
A Place de la Comedie si ammira il Grand Theatre, capolavoro settecentesco progettato dall’architetto Victor Louis, il cui scalone fu copiato da Garnier per la sua Opéra parigina.


Poi che dire dei 126.000 metri quadrati de l’esplanade des Quinconces, è la più grande piazza d’Europa e celebra la rivoluzione francese nel monumento ai Girondini e ai suoi cittadini più illustri.
La Bordeaux medievale rivive invece nelle forme della Grand Cloche, il palazzo comunale con la sua famosa campana.


Poi c’è Chartrons il vecchio quartiere dei “vignerons”, qui nel 1620 fu fondata la prima azienda di commercio vinicolo in città.
Oggi la vocazione del quartiere rivive tra enoteche, bistrot distribuiti in place du Marché des Chartrons, attorno alla chiesa di Saint-Louis e nella bella rue Notre-Dame.
Si possono provare le diverse denominazioni dai “Crémant” ai “Clairet” , rossi e rosé, da accompagnare a salumi, formaggi e cioccolatini artigianali.
La Rive Droite è collegata al centro solo nell’Ottocento dal Pont de Pierre voluto da Napoleone e oggi raggiungibile con i Battelli e dai mezzi pubblici. 


Mi ha colpito il giro fatto sulla riva destra della Garonna all’Ecosysthème Darwin, ricavato da un ex-caserma del 1850, di 20 mila metri quadrati diventati un area “farm” in stile industriale, con arredi di recupero.
Pannelli solari, riserve d’acqua e la scelta di ospitare esercizi eco-responsabili dove si lavora e ci si diverte con spazi per il coworking, una fattoria urbana, skate park, negozi di moda, atelier artigianali, torrefazione e boulangerie. Non poteva mancare la Micro-Winerie, una piccola cantina che produce vino della denominazione Vin de France con uve della Garonna e della Loira.
Qui si incontrano giovani creativi che possono usufruire degli spazi per writers, graffittari e disegnatori, grazie ad aree comuni dove potersi sdraiare, leggere oppure lavorare.
Non manca una bio-food-hall. Anche qui Protagonista è la cucina del territorio.
Tra cui i dolci di cioccolato Origines, la cioccolatteria aperta nel vicino centro Darwin.


Luogo culturale di grande impatto è sicuramente La Cité du vin, è il monumentale edificio costruito sul Quai de Bacalan, la parte finale della promenade della Garonna, dove lo charme del centro storico cede il passo agli spazi industriali.
Museo interattivo non solo per intenditori.
La sua forma ricorda un decanter e richiama il movimento fluido del vino, con la facciata che si rispecchia sulla Garonna e che riflette sfumature diverse.
E’ un museo e parco tematico insieme, al suo interno si ripercorre un itinerario culturale attraverso l’affascinante storia del vino.
Infine arte, scienza e tecnologia si fondono ai Bassins de Lumières, centro d’arte digitale, ex base sottomarina risalente alla Seconda Guerra Mondiale trasformata in spazio dedicato ai grandi maestri d’arte e non solo. Un’esperienza molto interessante.


Bordeaux si è trasformata in un centro vivace, mi ha accolto per passeggiare tra quartieri neoclassici e medioevali, visitare i docks con le loro gallerie d’arte, atelier, ristoranti e bistrot.
E alla fine non poteva mancare un brindisi con degustazione delle migliori etichette dei vignerons locali mentre si gode una piacevolissima crociera sulla Garonna.
Bordeaux è stata una piacevole sorpresa.

Info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *