Milano e Sant’Ambrogio

Il 7 dicembre il capoluogo lombardo celebra il suo patrono, Sant’Ambrogio.
Grande vescovo e teologo, vissuto nel IV secolo dopo Cristo è stato un uomo che ha cambiato per sempre il volto della cristianità e del quale si tramandano storia, leggende e aneddoti, conosciamolo meglio.

La storia

Basilica di Sant’Ambrogio – Milano

Ambrogio, nato in Germania, esattamente a Treviri, scelse la carriera di magistrato a trent’anni infatti era già Console di Milano.

Ma il 7 dicembre 374 il suo destino cambiò improvvisamente. Alla morte del vescovo Aussenzio di Milano, infatti Ambrogio riuscì a garantire l’ordine pubblico, tra cattolici e ariani sul diritto di nominare il nuovo vescovo. Durante la pubblica assemblea in chiesa, prese la parola e parlò con saggezza e buon senso, al punto che la folla chiese a gran voce che diventasse lui il nuovo vescovo di Milano. Fu proprio così.

Venne battezzato, distribuì i suoi beni ai poveri e si dedicò allo studio della Sacra Scrittura. Diventò uno dei più celebri oratori e predicatori del suo tempo, diffondendo insegnamenti morali e sociali che hanno fatto la storia. Scrisse anche opere di carattere teologico. Fu avversario di eretici, pagani e dissidenti, difese strenuamente il primato della Chiesa di Roma.

Milano e il Rito Ambrosiano

Rito della Messa per le Comunità di Rito Ambrosiano.

Da Ambrogio la Chiesa di Milano ricevette un’impronta fondamentale, che perdura tutt’ora.

Lasciò un segno profondo soprattutto sulla liturgia. Introdusse molti elementi tratti dalle liturgie orientali, come canti e inni. Le riforme liturgie, che riguardo anche il calendario e alcune festività, costituirono il cosiddetto “rito ambrosiano”, che dura tutt’ora e che differenzia Milano per alcuni aspetti dal modo di organizzare e vivere la vita cristiana di altre zone d’Italia.
Ambrogio fece edificare, tra il 379 e il 386, una basilica dedicata ai martiri vittime delle persecuzioni romane che, alla morte del santo, iniziò a essere chiamata Basilica di Sant’Ambrogio, molto cara ai milanesi.

Su sant’Ambrogio ci sono numerose leggende, ho scelto di raccontare le più famose.

Paolo Camillo Landriani, detto il Duchino – Sant’Ambrogio e il miracolo delle api.

Un giorno, quando era un bambino molto piccolo, Ambrogio dormiva in una culla nel cortile di casa sua, quando sopraggiunse uno sciame di api.

Gli insetti si posarono sul suo viso, entravano ed uscivano dalla sua bocca senza fargli alcun male. La domestica corse per scacciarle, ma il padre di Ambrogio, compreso che si trattava di un evento prodigioso, la fermò.

Poco dopo le api si allontanarono dalla vista dei familiari del bambino ed il padre esclamò “se questo bambino vivrà, diventerà qualcosa di grande”. Oggi, Sant’Ambrogio è anche patrono degli apicoltori.

Chiodo , sopra altare maggiore del Duomo di Milano.

Secondo un altro racconto , Ambrogio camminando per Milano, avrebbe trovato un fabbro che non riusciva a piegare il morso di un cavallo: in quel morso Ambrogio riconobbe uno dei chiodi con cui era stato crocifisso Gesù. Quel chiodo si trova appeso tutt’ora, molto in alto, nel Duomo di Milano, sopra l’altare maggiore.

Particolare della colonna del diavolo.

L’aneddoto più conosciuto è quello capitato fuori dalla basilica dedicata al santo, sul lato sinistro della piazza, dove è presente una colonna, comunemente detta “la colonna del diavolo”.

Si tratta di una colonna di epoca romana che presenta due fori, dei quali la leggenda dice che furono lasciati da una terribile lotta tra sant’Ambrogio e il demonio. Il diavolo cercò, si dice, di trafiggere il santo con le sue corna, ma finì per conficcarle nella colonna. La tradizione vuole che i fori odorino di zolfo e che appoggiando l’orecchio alla pietra si possano sentire gli spaventosi suoni dell’inferno.

Insomma lasciamoci trasportare dalla storia, dai suoi aneddoti e dalle curiosità che ad ogni angolo raccontano episodi della nostra bella Milano.

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