Gerace il Borgo dove si respira la storia

Il Borgo calabrese di Gerace, con le sue chiese, i palazzi abbelliti da finestre e portali, si mostra al visitatore con un groviglio di vie e vicoli che rappresentano un tessuto urbanistico che abbracciano, vari secoli di storia.
La città sorge su un conglomerato di roccia conchiglifera a forma di altopiano, dista circa 6 km. dalla costa ionica. La struttura urbana è disposta su tre nuclei, suddivisa in Borgo Maggiore, Borgo Minore e città alta.

Gerace particolare ph Gazzetta del Sud

Il borgo ha le sue origini nella preistoria esattamente nella negropoli di età preellenica che si trova nella contrada Stefanelli, ad oggi sono state esplorate 27 tombe a camera risalenti alla prima Età del Ferro.
Vasellame, gioielli, scarabei, punte di lance, oggetti in avorio, vetro, ambra, si possono ammirare nei musei di Locri, Reggio Calabria e nel Museo Civico Salvatore Gemelli nella stessa Gerace dove sono esposti i reperti archeologici rinvenuti, dall’età del ferro al periodo medievale.
Gerace era conosciuta dai greci e dai romani che utilizzavano la rocca per dominare e controllare tutta la zona, la città successivamente con i bizantini e i normanni assunse un ruolo molto importante per tutto il territorio calabrese.

Particolare castello Gerace

Il suo nome deriva da una leggenda che racconta che gli abitanti dell’antica Locri, in fuga dai saraceni arrivati dal mare, alla ricerca di un luogo più alto e sicuro furono guidati in questo posto da uno sparviero che in greco si chiama “Jerax”.
Gerace fu più volte assalita da arabi, poi dai normanni, poi passò agli angioini, poi agli aragonesi, divenne un marchesato e infine fu soggiogata dai Borboni.
Le dominazioni del Regno di Napoli hanno lasciato il segno, come feudatari, i vari regnanti e la sua millenaria sede vescovile, che ha fatto erigere luoghi di culto dove per molto tempo hanno convissuto il rito latino con quello bizantino.

Gerace una chiesa in ogni via ph la Repubblica

Una lunga storia che ha riempito il Borgo di archittetture ammirevoli e che si affacciano da una parte sul mare e dall’altra sulle montagne del Parco Nazionale d’Aspromonte.
A Gerace in questo modo coesistono in una sintesi unica differenti elementi architettonici stratificati che nel corso del tempo sommano circa cento tra monasteri, conventi e chiese. Un gioiello unico, tutto italiano da scoprire in un museo a cielo aperto.

Approfondimenti: I Borghi Magazine

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