Milano e il suo angolo segreto: il Giardino Calderini

Esiste un giardino segreto a Milano , a due passi da corso Magenta, si chiama Giardino Calderini è un luogo che aspetta il visitatore per offrirgli il suo silenzio e la sua bellezza.
Poche persone , anche pochi milanesi, ne conoscono l’esistenza, ma in compenso da qualche anno lo frequentano i turisti.
Si tratta di un romantico angolo di verde che conserva i resti del portico d’ingresso di un edificio quattrocentesco.
Si raggiunge imboccando via Sant’Agnese da corso Magenta e in pochi passi si entra in un delizioso angolo di tranquillità, dove riposarsi e ritemprarsi, un luogo che riserva sorprese. Il giardino Calderini è verde, silenzioso l’unico rumore che si sente è il canto degli uccelli, ombreggiato e pieno di fiori come si conviene a un giardino raccolto che, nonostante la segretezza è un parco aperto a tutti. Questo romantico angolo di verde è ricco di essenze che ti regalano sorprese a ogni stagione.


Il giardino Calderini è dedicato all’archeologo Aristide Calderini, tarantino di nascita, ma milanese di adozione, che fece una brillante carriera a pochi metri da qui, presso l’Università Cattolica.
Questo è un luogo romantico anche perché, in mezzo al verde, conserva i resti del portico d’ingresso di un antico edificio, “Casa dei Corii”, dal nome della famiglia legata alla corte dei Visconti prima e degli Sforza poi.
Un palazzo quattrocentesco dove vide la luce Bernardino Corio, che sarebbe diventato il più importante storico degli Sforza, il palazzo fu progettato pare da Bramante e rimasto saldo al suo posto dal XV secolo fino ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale .
Del palazzo oggi rimangono solo i resti del portico, con archi a tutto sesto, colonne, semi-colonne e alcune statue, accarezzati dai rami delle piante rampicanti e circondati da un piccolo parco con piante e cespugli. In quest’altra parte del giardino, al centro, spicca un secondo monumento, questa volta contemporaneo, quello alle vittime della strada, un’austera stele in metallo creata nel 1996 da Arnaldo Pomodoro in ricordo di Francesco Castellini, un ragazzo di 17 anni che, prima di morire in un incidente, amava trascorrere in questo parco il suo tempo libero.
Milano sa stupire grazie alla semplicità e alla grazia di un luogo che è capace di rendere unici anche una sosta oppure dei piccoli attimi della giornata.

 

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