I portici di Castelponzone, per salvare un passato che non c’è più.

Adagiato sulla pianura cremonese, tra il Mantovano ed il Parmense, il Borgo di  Castelponzone sta cercando in tutti i modi di salvare un passato che non c’è più e lo fa iniziando dai suoi portici cinquecenteschi .

Un tempo al loro interno si svolgevano  tante attività artigianali e ancora adesso alcune botteghe che si affacciano ne sono una timida testimonianza.

Nella seconda metà dell’ottocento e la prima metà del novecento nel Borgo si sono sviluppate piccole imprese di tipo semi-artigianali e familiari che producevano torrone, caramelle, mostarda,  senza scordare le filande e i caseifici.

Il  mercato del Borgo era uno dei più importanti del cremonese, come in ottobre la Fiera di San Luca entrambi richiamavano  persone da tutte le provincie vicine e naturalmente  tanti affari.

La vera specialità del Borgo però,  per almeno un paio di secoli è stata la coltivazione, la lavorazione e la trasformazione  della canapa in corda.

I cordami venivano realizzati con una tecnologia molto semplice, basata sull’uso di una grande ruota e di un attrezzo scanalato in legno, per la torcitura dei fili.

Fino alla seconda guerra mondiale, Castelponzone è stato un grosso centro di produzione della corda, tanto da definirlo il Borgo di Codai.

Oggi andare a Castelponzone significa passeggiare tra i portici, fermarsi , chiudere gli occhi ed immaginare di assaporare i profumi ed ascoltare il rumore dei mestieri  di un tempo , per poi riaprirli per ammirare gli “strettini”  che sono le piccole e strette vie secondarie che dividono le case dai rustici e dalle cantine. Significa ammirare sia la settecentesca  chiesa parocchiale dedicata ai Santi Faustino e Giovita che ospita una Santa Lucia del Genovesino  oppure significa  entusiasmarsi  davanti ad  un altro edificio , la residenza signorile settecentesca conosciuta come la “La villa” dal caratteristico porticato con architrave poggiante su colonne doriche .

Castelponzone fa parte dei piccoli Borghi da scovare, da non perdere, ma da vedere con nuovi occhi e visitare con un’altra prospettiva quella di apprezzare un’Italia nascosta, ma estremamente interessante perché ricca di storie e mestieri da raccontare.

Info:

Borgo di Castelponzone

9 thoughts on “I portici di Castelponzone, per salvare un passato che non c’è più.

  • Costanza

    on

    Percorso nel borgo dei cordai tra ciclabili, buona cucina, visita al museo e tante foto! 📸 👉consiglio

  • Filippo

    on

    il Museo dei Cordai di Castelponzone 😊 è uno dei tanti segreti custoditi nelle nostre campagne!!!!

  • Beth

    on

    Wow even today the arcades are home to shops!!!

  • Edoardo

    on

    Castelponzone bellissimo!! il borgo e i dintorni li ho fatti in bicicletta.
    //www.locandacarossa.it/it/i-percorsi-in-bici.html

  • Alex

    on

    Arrivati in moto dopo un giro lunghissimo perché non è segnalato molto bene. Il borgo è un po’ trascurato ma carino.

  • Gruppo Motociclisti - Milano

    on

    Siamo un gruppo di motociclisti di milano. Abbiamo fatto visita a Castelponzone domenica.
    Il borgo molto grazioso ma deserto, forse a causa del periodo.

  • Rosa Teresa

    on

    Paese natale della zia Pinin. Tornata con Lei negli anni 60. Un piccolo gioiello. Ritornata con mio marito quattro anni fa. Mi è sembrato quasi un Paese fantasma. Ditemi se sbaglio.

Rispondi a Gruppo Motociclisti - Milano Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *