Percorsi dell’arte e dello spirito nei dintorni di Milano

Nei dintorni di Milano la presenza monastica è documentata da abbazie e monasteri che sono molto alettanti per una piacevole gita fuori porta alla loro scoperta, tra cui i percorsi di Chiaravalle e della Certosa di Pavia.

Abbazia di Chiaravalle

Un po’ fuori città, immersa nella pianura con le cascine e le balle di fieno arrotolate, campeggia bellissimo il contrasto tra la superba architettura dell’abbazia di Chiaravalle ed il paesaggio agreste del Parco Agricolo Sud, i cui prodotti si possono acquistare nella bottega dei frati.

La storia dell’abbazia di Chiaravalle comincia nel 1135, com’è scritto all’interno della chiesa, grazie ad un gruppo di monaci francesi, devoti all’ordine monastico di Citeaux, che decisero di stabilirsi qui per bonificare le paludi.

Il gruppo dei monaci era guidato da Bernardo di Clairvaux che qui fonda un monastero e “Clairvaux” diventa Chiaravalle. Dal nome Bernardo invece viene chiamata  “Bernarda” la prima campana di bronzo montata col sistema ambrosiano, che risuona in cima alla torre Nolare, da sempre chiamata in dialetto milanese la “Ciribiciaccola”.

Del monastero di allora rimane ben poco, ma i chiostri successivi e il grande edificio della chiesa sono una delle due lezioni che allora cambiarono i destini di Milano dal Romanico al Gotico.

L’interno della chiesa è monumentale, oltre il transetto le pennellate dei fratelli Della Rovere, detti Fiamminghini, raccontano la storia dell’ordine monastico fondato da San Bernardo.

L’altra invenzione del luogo è quella del terrazzamento agricolo, con i quali i monaci trasformeranno le paludi in terre fertilissime dove l’acqua delle risorgive, quella che non gela mai, consentirà un taglio d’erba anticipato di due mesi, a marzo.

La crescita di un 30% in più di foraggio rispetto alla media precedente permetteva di andare in guerra con due mesi di anticipo e proprio questa è stata una delle cause delle glorie militari viscontee.

 

La Certosa di Pavia

La Certosa di Pavia quasi a metà strada tra Milano e Pavia è un capolavoro trecentesco dove la pietra sembra lavorata all’uncinetto.

I lavori per la costruzione della Certosa si avviarono nel 1396, grazie alla volontà di Gian Galeazzo Visconti che scelse questo luogo al limite del parco visconteo per costruire una cappella-mausoleo di famiglia, quando accarezzava il sogno di diventare re d’Italia.

Il suo cantiere durò fino alla metà del cinquecento seguendo l’evoluzione stilistica, nelle forme e nei materiali, dell’arte lombarda tra il gotico ed il rinascimento.

Nell’architettura interna della Certosa che è imponente e magnifica, infatti dominano alla perfezione tutti gli elementi del Gotico internazionale che ben convivono con i portali che Benedetto Briosco vi mette all’inizio del Cinquecento e con tutti i decori, sculture, materiali, colori che si illuminano nella crudezza del sole estivo oppure si espongono intriganti e misteriosi nelle lunghe nebbie d’inverno.

Oggi la Certosa racconta a tutti noi i suoi sei secoli di ansie e di bellezza e i cistercensi che ne gestiscono il convento, propongono al pubblico una vasta gamma di articoli prodotti direttamente da loro, dal miele, alla cioccolata, dai liquori a preparati per tisane, inoltre tutta la zona circostante è molto fertile, attraversata da canali e corsi d’acqua, con la presenza di mulini, aziende agricole fortificate e castelli.

L’arte è una manifestazione dello spirito, in questi itinerari si è circondati dal bello, dall’armonia e da una natura agreste che anch’essa possiamo paragonarla ad una vera e propria opera d’arte, con queste premesse, questi percorsi sono un vero “taccasana” per il proprio benessere.

Block Notes

Abbazia di Chiaravalle

via Sant’Arialdo 102

Tel. 02/ 57 40 34 04

Certosa di Pavia

Pavia via del Monumento 4

Tel. 0382/ 92 56 13

15 thoughts on “Percorsi dell’arte e dello spirito nei dintorni di Milano

  • Adelina

    on

    Io ho fatto a Chiaravalle una visita guidata di due ore con un appassionato di storia e religione che mi ha fatto apprezzare ogni particolare dell’abbazia è stata veramente una bella e intensa esperienza!!!!

  • Marilù

    on

    La Certosa di Pavia invece è un tesoro purtroppo poco visibile e non pubblicizzato a dovere. Un po’ di organizzazione accrescerebbe l’interesse e potrebbe valorizzare tutto il complesso monastico.

  • Toni

    on

    Chiaravalle bellissima, da vedere magari anche aggiungendo una gita al parco 😉

  • Iaia

    on

    Chiaravalle è veramente bella, ricca di storia e all’interno negozio gestito dai Frati cistercensi che vende, fra l’altro, prodotti delle varie abbazie!!!

  • Gaud

    on

    Mi pare che intorno all’anno 1100 proprio nell’Abbazia di Chiaravalle grazie al lavoro dei monaci nacque il ” Caseus Vetus” poi conosciuto come Formaggio Grana..🤔😊

  • Nadia

    on

    Entrambe sono capolavori eccezionali.

  • Aldo

    on

    La Certosa vale una visita, ma con la guida giusta!

  • Maria

    on

    Anche l abbazia di Viboldone e’ molto bella sempre nei pressi di Milano….

  • Luciana

    on

    La meravigliosa “Ciribiciaccola” dell’ Abbazia di Chiaravalle. La conosco molto bene e la frequento spesso. Un luogo di raccoglimento incantevole e mistico, dove i monaci cistercensi ti accolgono tra canti gregoriani e i prodotti della Terra coltivati da loro stessi. 🙂

  • Jenny

    on

    Molto bella la Certosa e vale sicuramente una visita, ma il monaco che ci ha accompagnato è risultato una persona molto antipatica e da un religioso mi sarei aspettata un atteggiamento differente verso il prossimo. Questa non è stata solo una mia sensazione, ma anche altri partecipanti hanno espresso lo stesso giudizio. Annesso, si trova un punto vendita interessante con prodotti della stessa Certosa. Consiglio appena possibile una visita.

  • Cinzia

    on

    Bellissima Chiaravalle!

  • Angelica Chiara

    on

    Ricordo una suggestiva Via Crucis all’Abbazia, tantissimi anni fa…

  • Luciana

    on

    E’ uno dei miei luoghi preferiti nella mia città che frequentavo da bambina perché abitavo in zona e, che continuo a frequentare con piacere perché legato a moltissimi ricordi. Ogni volta nel visitare l’Abbazia riemergono in me sensazioni legate alla storia e al mistero dei templari, descritto nel libro di Umberto Eco “Il nome della rosa”.❤

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